sabato 28 gennaio 2017

Fotografia come autoterapia.

Secondo rumors, captati a mezzo stampa, parrebbe che la fotografia sia diventata il medium principale dell'Arte. Ad annunciarlo,con altre parole ed in forma interrogativa lo stesso Fotocrate nel suo blog de La Repubblica (http://smargiassi-michele.blogautore.repubblica.it/). D'obbligo il suo intervento sulla recentissima vernice di Artefiera di Bologna, dal momento che lì già vi si contano ben nove Gallerie esclusive. Tuttavia, la questione appare più controversa e complessa di quanto non sembri. Se ad avvalorare la tesi dev'essere il Mercato dell'Arte, allora ci si può pure mettere l'anima in pace, ma se si volesse indagare in termini più seriamente epistemologici sarebbe opportuno che le esultanze degli addetti ai lavori in base ai trend di vendita in vertiginosa crescita rispetto ai metodi tradizionali dell'Arte, inducessero alla riflessione. E' quanto vogliono suggerire queste poche parole, peraltro dette da chi della fotografia ne ha fatto una sorta di autoterapia, non del tutto scevra da ambizioni estetiche.



venerdì 27 gennaio 2017

Porto.


Ogni gesto lascia un'impronta che evoca una storia. La fotografia lo testimonia e ne conserva la memoria, talvolta mentendo, talvolta dicendo la verità.Chi vede, distingue. Le immagini che si scorgono sono le tracce di alcuni attraversamenti. I luoghi sono quasi sempre quelli dell'abbandono e delle rovine: un modo, come altri, di pensare il tempo. Dietro l'apparenza di ciascuna si cela un soggetto invisibile. E' il protagonista, o meglio, sono i protagonisti di infinite piccole storie. Non solo personali o individuali. Soprattutto collettive.










mercoledì 18 gennaio 2017

Foto d'epoca.

Sempre più incerto il futuro di un'epoca circondata dalla minaccia della solitudine degli uomini di fronte all'esuberante dominio dell'artificiale sul naturale. La macchina, nella sua funzione tecnologica avanzata, avrà smesso di prendere ordini ed agirà da sola. Lo facesse in nome di una nuova umanità - quale, decisa da chi? - potrebbe sembrare auspicabile, ma frattanto l'orizzonte dei fatti, cioè della storia, s'incupisce ogni giorno di più ed altrettanto rapidamente. Pezzi di umanità varcano quotidianamente i confini continentali a costo della propria vita e con l'unico scopo di sopravvivere, mentre la ricchezza del mondo si concentra con paradossale veemenza su poche mani.  Dal modesto osservatorio di un occhio di vetro che si aggira, sensibilmente curioso, nei dintorni in subbuglio della propria periferia geografica, non intravede altro che il disordine crescente dei luoghi (http://fotoparadigmi.blogspot.it/2014/01/la-favola-e-finita-cenerentola-e-andata.html)scelti per essere abitati. 

mercoledì 11 gennaio 2017

Porto Aeroporto Interporto.





Ci sono luoghi prossimi che meglio di altri si prestano ad incuriosire il nostro sguardo, fino a sollecitare comportamenti esplorativi nei dintorni, ma anche all'interno, di quelle aree di margine maggiormente afflitte dall'incuria e dall'abbandono. E' qui che si misura con le medesime scene, in media due volte la settimana, il mio curioso vagabondare giornaliero. Sarà poi la rigida geometria di un'inquadratura a scandire le tappe di un percorso emotivo sempre diverso, cui non voglio più rinunciare. Qui siamo intorno alla foce del fiume Esino.

Fotosocial.

Non si può non riferire con precisione iconica una qualunque fotografia al luogo che rappresenta ed a quanto di umano si scorga esservi accaduto, anche se il tempo fermato dall'immagine non è che un istante tecnico denso, in misura variabile caso per caso, di menzogna e verità. Sono le finalità per cui viene prodotta e le motivazioni da cui scaturisce la qualità - non solo estetica - di ciò che rappresenta a determinarne l'utilizzo finale: in altre parole, le modalità di consumo, sia qualitativo che quantitativo. Di qui i generi, oramai non più competenza esclusiva delruolo professionale, bensì aperti al contributo di chiunque possegga già solo l'idea di intervenire fotograficamente con finalità documentarie personali o comunque narrative. Il risultato altro non è se non la ramificazione ossessiva del linguaggio per immagini, che trova nei Social Networks il principale veicolo di trasmissione, addirittura istantanea, di contenuti. Protagonista tecnologico di codesto mutamento di paradigma sociale e culturale è il cosiddetto Smartphone, frontiera tecnologica di confine tra i linguaggi visivi contemporanei in costante trasformazione ed evoluzione. Primo fra tutti quello fotogiornalistico.