Non si tratta soltanto della stanchezza di membra sempre più fragili, ma pure coscienza di un tempo travolto da urgenti necessità, sociali oltre che personali. Lo sguardo sul mondo obbliga a visioni di permanente allarme, quando non terrore. Ciò determina costanti squilibri emotivi in chiunque tenti di ricavarne motivazioni per esistere consapevolmente. A me accade quando sfogliare queste immagini accende la nostalgia per quel solitario e silenzioso vagare per strade lontane, ma ormai familiari.